Effetti fiscali dell’assegnazione di beni oggetto di rivalutazione

14 June 2017
Per quanto riguarda l’assegnazione di beni oggetto di leggi di rivalutazione, al momento dell’assegnazione del bene la relativa riserva da rivalutazione va utilizzata e la società deve corrispondere un’imposta sostitutiva pari al 13% dell’importo della riserva distribuito. La circolare in esame chiarisce inoltre che il pagamento dell’imposta sostitutiva "libera le riserve utilizzate in sede di assegnazione ed è definitivo e liberatorio anche per i soci assegnatari di qualsiasi ulteriore tassazione”. Per le società di capitali, quindi, con l’utilizzo anche parziale della riserva da rivalutazione relativa al bene assegnato, la parte residua di tale riserva che rimane nel patrimonio sociale è soggetta alle regole ordinarie (ovvero se distribuita è tassata anche in capo ai soci). Per le società di persone, al fine di evitare un doppio incremento di valore della partecipazione, il pagamento dell’imposta sostitutiva da parte della società non comporta alcun incremento del costo fiscale della partecipazione del socio. I soci di società di capitali assegnatari del bene devono assoggettare a tassazione il valore normale del bene come determinato dalla società per la determinazione dell’imposta sostitutiva (quindi quello catastale), al netto degli importi soggetti a tassazione sostitutiva (ivi incluso l’importo soggetto a tassazione sostitutiva del 13% sulla riserva utilizzata). Per i soci di società di persone, l’assegnazione agevolata determina una riduzione del costo fiscale della partecipazione del socio pari al valore iniziale di iscrizione del bene in bilancio. Tali indicazioni sono valide anche per i soci di società di capitali che abbiano optato per la trasparenza fiscale.

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