Detassazione piena delle sopravvenienze solo in caso di interruzione dell’attività di impresa

02 October 2018
Secondo la risposta all'interrogazione parlamentare del 20 settembre 2018 n. 5-00047, si è in presenza del c.d. "concordato di risanamento" se l'attività continua e se conseguentemente l'impresa può ancora produrre redditi tassabili. Nel caso in cui l'attività d'impresa continui - il che accade nel concordato in continuità diretta - le sopravvenienze attive sono detassate limitatamente al loro ammontare che eccede le perdite fiscali di periodo e pregresse, mentre se non prosegue - il che accade nel concordato liquidatorio - le sopravvenienze sono integralmente detassate.        
In particolare, l'art. 88 co. 4-ter del TUIR prevede una detassazione piena delle sopravvenienze generate dal "concordato liquidatorio" e una detassazione limitata di quelle prodotte dal "concordato di risanamento". Tuttavia, tale disposizione introduce, allo scopo di distinguere l'ampiezza della detassazione, una figura, quella del concordato di risanamento, che non è disciplinata dalla legge fallimentare, la quale contempla invece la figura del "concordato in continuità" (art. 186-bis L.F:), che può essere diretta o indiretta a seconda che l'attività venga proseguita direttamente dall'impresa debitrice ovvero da un soggetto diverso che abbia acquisito l'azienda da quest'ultima.

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