Autoriciclaggio e individuazione dei reati tributari da cui proviene il profitto illecito.

12 April 2017
La Suprema Corte con sentenza in data 21.3.2017 – Sez. II Pen., n. 18308, Rel. Coscioni-, ha stabilito che, per affermare in fase cautelare la sussistenza del fumus commissi delicti del delitto di autoriciclaggio e procedere al sequestro delle somme oggetto di impiego, sostituzione o trasferimento, non è necessaria l’individuazione degli esatti contorni del delitto che ha generato la provvista (nel caso un reato tributario non meglio definito), essendo bastevole l’assenza di giustificazioni sulla provenienza lecita del denaro.

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