Negli ultimi anni, le azioni legate alle energie rinnovabili e agli investimenti sostenibili hanno conquistato l’interesse di un numero crescente di investitori. Questo fenomeno è stato favorito sia da politiche governative incentivanti, sia da una maggiore sensibilità ambientale a livello globale. La combinazione di questi fattori ha determinato un incremento significativo degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili.
Il declino delle azioni Green: un fenomeno globale
A partire dal 2023, molte azioni appartenenti al comparto degli investimenti sostenibili hanno subito un calo rilevante del proprio valore di mercato. Ad esempio, l’indice S&P ha registrato una flessione dello 0,16% nell’ultimo anno, mentre diverse aziende del settore hanno subito perdite ancora più consistenti. Questo andamento evidenzia una fase di progressivo declino del mercato green, ma quali sono le cause di questa tendenza?

Le ragioni di questo rallentamento sono molteplici. In primo luogo, l’aumento dei tassi di interesse ha reso più oneroso il finanziamento di progetti a lungo termine, tipici del settore delle energie rinnovabili. Inoltre, l’inflazione ha contribuito a far lievitare i costi delle materie prime necessarie per la realizzazione di impianti e infrastrutture.
Di conseguenza, i margini di profitto previsti dalle aziende del settore si sono notevolmente ridotti in tempi brevi. Questi fattori hanno determinato un progressivo declino delle azioni Green. Tuttavia, vi sono ulteriori elementi da considerare che hanno inciso profondamente su questo scenario. Analizziamoli insieme, passo dopo passo.
Progetti cancellati, aziende in difficoltà
Molti dei principali protagonisti nel settore della sostenibilità hanno dovuto affrontare gravi difficoltà finanziarie, alcune delle quali di notevole entità. Tra questi spicca il colosso danese dell’energia rinnovabile Ørsted, costretto a cancellare il progetto Hornsea 4, che prevedeva la realizzazione di un importante parco eolico nel Regno Unito.

La decisione dell’azienda è stata motivata da un notevole aumento dei costi lungo la catena di approvvigionamento, dall’incremento dei tassi di interesse e dai rischi legati alla realizzazione di un parco eolico da circa 2,4 gigawatt, con una perdita stimata intorno ai 5,5 miliardi di corone danesi.
Ørsted non è stata l’unica a subire pesanti contraccolpi: anche altre aziende, come quelle impegnate nella produzione di veicoli elettrici, hanno dovuto affrontare gravi battute d’arresto, fino ad arrivare in alcuni casi alla bancarotta. Un esempio emblematico è quello di North Bolt, che nel marzo 2025 ha dichiarato fallimento, segnando uno dei più rilevanti insuccessi industriali nella storia recente della Svezia.
Flussi di capitale in uscita
Un’ulteriore causa della diminuzione degli investimenti risiede nei cambiamenti delle preferenze degli investitori registrati nel 2024. Negli Stati Uniti, ad esempio, sono stati ritirati circa 6,1 miliardi di dollari dai fondi ESG, che sono stati successivamente reinvestiti in settori emergenti come l’intelligenza artificiale e le infrastrutture nazionali.

Sebbene in Europa il fenomeno sia stato meno marcato, si sono comunque registrati deflussi netti dai fondi sostenibili. Al contrario, in Australia e Nuova Zelanda, gli investimenti nei fondi ESG sono proseguiti, con un apporto di circa 300 milioni di dollari solo nel primo trimestre del 2025. Tuttavia, anche in queste regioni cresce la richiesta di maggiore trasparenza e credibilità da parte dei fondi sostenibili.
Nel complesso, il mercato sta vivendo una fase di trasformazione, con una progressiva riallocazione dei capitali verso settori percepiti come più promettenti, quali le infrastrutture e, soprattutto, l’intelligenza artificiale, che attualmente rappresenta uno dei comparti più attrattivi per gli investitori.
Conclusione
Attualmente, il settore delle energie rinnovabili sta attraversando una fase di incertezza e sfide significative, che si riflettono in una costante diminuzione degli investimenti a livello globale. Flussi di capitale provenienti da economie forti come quella statunitense ed europea stanno progressivamente riducendosi, anche se non si esclude che questa situazione possa essere temporanea.

La principale causa di questa dinamica è rappresentata dall’emergere di mercati considerati più redditizi, come quello dell’intelligenza artificiale, che stanno sottraendo risorse al comparto delle energie rinnovabili. Gli investitori, oggi più che mai, devono essere consapevoli dei rischi associati agli investimenti in energie pulite e valutare attentamente fattori come la solidità finanziaria delle aziende coinvolte.
In conclusione, il potenziale delle azioni Green rimane elevato, ma è fondamentale adottare un approccio prudente e informato, evitando di seguire le mode del momento senza un’adeguata analisi. Solo una strategia di investimento ben ponderata consentirà di affrontare con successo le sfide di questo settore in continua evoluzione, riducendo il rischio di perdite dovute a scelte poco oculate.