Al giorno d’oggi, chi ha cattive intenzioni è disposto davvero a tutto pur di mettere le mani su denaro facile, come dimostra la vicenda che vi raccontiamo oggi, accaduta ad Alicante qualche tempo fa. Protagonista è una famiglia che non si è fatta scrupoli nel tentare di truffare una ricevitoria di biglietti “gratta e vinci”.
Ricostruiamo i fatti
Era una mattina come tante: il proprietario della ricevitoria solleva la saracinesca e si prepara ad affrontare una nuova giornata di lavoro, accogliendo i primi clienti con cordialità e scambiando qualche battuta con gli habitué del locale. Improvvisamente, fa il suo ingresso una coppia mai vista prima, che si dirige decisa verso il bancone chiedendo di poter parlare direttamente con il titolare.

Il proprietario, ignaro di ciò che sta per accadere, non può certo immaginare la piega surreale che prenderanno gli eventi. È importante raccontare ogni dettaglio di questa storia, perché già a leggerla sembra incredibile, ma viverla in prima persona deve essere stato ancora più snervante e sconcertante. Il tutto ruota attorno a un biglietto “gratta e vinci”.
La coppia si rivolge al titolare sostenendo di essere in possesso di un biglietto vincente, acquistato il giorno precedente proprio in quella ricevitoria, mentre era in servizio un’altra dipendente. Il proprietario, abituato a gestire vincite, non si scompone e chiede di vedere il biglietto in questione.
Ecco cosa accade
L’uomo si allontana dicendo di dover recuperare il biglietto dall’auto. Un dettaglio che insospettisce: se davvero si trattasse di un tagliando vincente, difficilmente lo si lascerebbe incustodito in macchina, esponendolo al rischio di furto.

Nell’attesa, la donna intrattiene il proprietario con una conversazione apparentemente amichevole, ma il suo atteggiamento è guardingo, come se temesse che qualcuno potesse intromettersi e mandare all’aria i suoi piani.
Poco dopo, l’uomo rientra e consegna il presunto biglietto fortunato al titolare. Tuttavia, il biglietto appare subito sospetto: il proprietario non ricorda di averlo mai visto tra quelli in vendita e il tagliando è visibilmente malconcio, con diversi elementi che non convincono. È a questo punto che la situazione precipita.
Impazienza: ecco cosa fa scattare il caos
Il proprietario, insospettito, si prende il tempo necessario per verificare l’autenticità del biglietto senza dare subito una risposta. Questo atteggiamento fa innervosire la coppia, che inizia ad accusarlo di essere un ladro e pretende la restituzione immediata del tagliando. Il nervosismo ingiustificato rafforza nel titolare il sospetto di trovarsi di fronte a un tentativo di truffa.

Ne nasce un vero e proprio parapiglia: alcuni clienti intervengono per placare gli animi, mentre altri chiamano subito le forze dell’ordine, la cui sede fortunatamente si trova nelle vicinanze. Gli agenti arrivano rapidamente e riescono a riportare la calma, scoprendo che il sospetto del proprietario era fondato: si trattava effettivamente di un tentativo di truffa.
I due, infatti, erano già noti alle autorità e fino a quel momento non erano mai stati colti in flagrante. Stavolta, però, grazie alla prontezza e all’intuito del titolare, il loro piano è stato smascherato prima che potessero portarlo a termine.
Cosa è successo dopo?
I truffatori sono stati condotti in centrale, dove sono stati immediatamente ammanettati e sottoposti a un lungo interrogatorio. Nel corso delle indagini è emerso che facevano parte di una banda attiva in tutta la zona, responsabile di numerosi raggiri ai danni di ricevitorie e rivenditori di biglietti “gratta e vinci”. Da qui è partita una vera e propria caccia per smantellare l’intera organizzazione.

Questa banda era nota per la sua abilità nel convincere le vittime, riuscendo spesso a ingannare i commercianti e a incassare premi con biglietti falsi o non autorizzati. Le loro truffe avvenivano alla luce del sole, con piani studiati nei minimi dettagli e una freddezza impressionante.
Ora si attende il processo, che dovrebbe consentire alle vittime di recuperare almeno in parte le perdite subite. Di certo, dopo questa esperienza, i commercianti della zona saranno molto più cauti e diffidenti, imparando a non fidarsi ciecamente di chiunque si presenti come cliente, soprattutto se sconosciuto e proveniente da fuori.