Caso Apple: avanza nuovamente la proposta UE di imponibile unico

08 September 2016
A seguito delle critiche mosse dagli stati UE per la condanna ad Apple a versare all’Irlanda tasse non pagate per circa 13 miliardi di euro, si è fatta strada nuovamente l’ipotesi di modificare il sistema contributivo europeo creando una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società. Il progetto non è nuovo: già nel 2011 era stata avanzata la medesima ipotesi dalla Commissione di Josè Manuel Barroso e l’idea era stata rilanciata anche alcuni mesi fa.
Il progetto prevede la definizione di una base imponibile uguale per tutti i paesi UE ma con aliquote proprie di ciascun paese membro, in maniera tale da stabilire a livello comunitario i profitti tassabili ed evitare la concorrenza tra gli stati membri sulle esenzioni fiscali. Pertanto, sarà possibile per una società compilare una singola dichiarazione fiscale consolidata presso un’unica amministrazione fiscale per tutte le attività svolte all’interno della UE; la base imponibile verrà poi suddivisa, in base ad una formula, tra i vari stati membri presso cui la società opera. L’obbligo riguarderà in una prima fase sicuramente le multinazionali, mentre per le altre imprese l’adesione sarà facoltativa.
La proposta, illustra il Commissario responsabile della tassazione Pierre Moscovici, è "complementare alla lotta contro l’evasione fiscale” grazie a "una base comune di informazioni” ed è destinata a "facilitare la vita delle imprese” che operano in diversi stati membri.
Il progetto nella sua veste definitiva, che richiede comunque l’approvazione unanime dei 28 stati membri compresi quelli nettamente contrari quali Irlanda, sarà presentato nei mesi di ottobre-novembre.

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